La vendemmia 2024 a Poggio Antico si è conclusa, e mai come quest’anno due parole sembrano riassumerla: imprevedibilità e versatilità.
È stata una stagione complessa, segnata da condizioni meteorologiche estreme che hanno messo alla prova il vigneto e la capacità di adattamento della squadra.
Alessio Sostegni, enologo di Poggio Antico, ci ha raccontato la sua visione sull’annata appena conclusa e su cosa possiamo aspettarci dai vini del 2024.
Com’è stata la stagione 2024?
Estrema! L'inverno è trascorso senza un fiocco di neve, un fatto raro per Poggio Antico, seguito da un freddo intenso all'inizio del germogliamento. Le temperature si sono mantenute alte per il resto della stagione, culminando in un’estate torrida. A complicare ulteriormente le cose, i temporali si sono presentati in modo irregolare, creando grande disomogeneità nella maturazione delle uve anche all'interno dello stesso vigneto.
La vendemmia poi, a dispetto degli ultimi anni, si è svolta in compagnia perenne delle nuvole, con la pioggia che ha giocato la parte del leone, costringendoci ad ottimizzare al massimo i tempi di raccolta per preservare la qualità delle uve.
Quali strategie avete adottato in vigneto?
La gestione per Unità di Suolo dei vigneti e la raccolta in più passaggi è stata di fondamentale importanza per gestire le tante variabili che abbiamo dovuto affrontare; all’arrivo in cantina, la selezione ottica degli acini è stata determinante per garantire l’esaltazione del potenziale di quest’annata. Abbiamo (come sempre, d’altra parte) dovuto rimanere attenti ai dettagli e, soprattutto, flessibili – aspetti fondamentali per gestire una vendemmia così complessa.
Cosa possiamo aspettarci dai vini del 2024?
Gli assaggi delle prime svinature sono promettenti: i vini sono molto fruttati e fini al naso, slanciati e dritti in bocca, con tannini presenti, ma mai verdi. L’acidità è ben sostenuta e crea il giusto, vivace equilibrio.
Sicuramente sarà una delle annate più fresche degli ultimi 10 anni!